Il mattino: Droga, cura con onde magnetiche

Il mattino: Droga, cura con onde magnetiche

Droga, cura con onde magnetiche

Il professor Luigi Gallimberti, psichiatra e docente all’Università di Padova, ha introdotto l’uso della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) come trattamento innovativo per la dipendenza da cocaina. Questa tecnica non invasiva utilizza impulsi magnetici diretti a specifiche aree del cervello per ridurre il desiderio compulsivo di assumere la sostanza. In uno studio condotto su 32 pazienti, il gruppo trattato con TMS ha mostrato un tasso di successo dell’87% nel mantenere l’astinenza, rispetto al 37% del gruppo trattato con farmaci tradizionali.

L’articolo esplora l’approccio pionieristico del professor Luigi Gallimberti nel trattamento della dipendenza da cocaina attraverso la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). La TMS è una tecnica non invasiva che utilizza impulsi magnetici per stimolare specifiche aree del cervello coinvolte nel comportamento dipendente. Il trattamento prevede sedute di circa 12 minuti, durante le quali il paziente, seduto e vigile, riceve stimolazioni mirate alla corteccia prefrontale dorsolaterale, area associata al controllo degli impulsi e al desiderio di sostanze.

Il professor Gallimberti ha condotto uno studio su 32 pazienti dipendenti da cocaina, suddivisi in due gruppi: uno trattato con TMS e l’altro con terapie farmacologiche tradizionali. I risultati sono stati significativi: l’87% dei pazienti sottoposti a TMS ha completato il trattamento con successo, risultando negativi ai test delle urine per la cocaina, mentre solo il 31% del gruppo farmacologico ha completato il percorso, con il 37% risultante negativo ai test.

Questo approccio rappresenta una svolta nel trattamento delle dipendenze, offrendo una soluzione efficace e priva di effetti collaterali significativi. La TMS si distingue per la sua capacità di ridurre il craving senza l’uso di farmaci, permettendo ai pazienti di affrontare il percorso di disintossicazione in modo più sostenibile e discreto.

Il lavoro del professor Gallimberti sottolinea l’importanza dell’innovazione nella lotta contro le dipendenze, aprendo nuove strade per trattamenti più efficaci e meno invasivi.

 

Articolo originale: mattinopadova.it

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